sabato 7 giugno 2014

Corso di fotografia on line gratis. Come fare foto migliori: sensori, risoluzione e "megapixel"

Nelle era del digitale non si può tralasciare un accenno ai sensori e alla risoluzione delle macchine fotografiche. Vedremo insieme i tipi di sensore e le loro potenzialità, sfatando il mito dei "tanti megapixel è meglio" e aiutandoti a scegliere la macchina fotografica da acquistare secondo altri parametri. Sempre in modo poco tecnico per i non addetti ai lavori, ma con concetti semplici e chiari affrontiamo insieme l'argomento. Pronto?
Dì la verità, sei stanco delle innumerevoli pubblicità che ti stressano con una corsa frenetica ai "MEGAPIXEL"! Hai acquistato la fotocamera qualche mese fa e adesso trovi in vetrina un modello più nuovo, che allo stesso prezzo ti offre 2 o 3 "megapixel" in più, come fare a stargli dietro? A seconda dei casi ti renderai conto che spesso non serve.

Per via del martellamento continuo e non sempre sincero della pubblicità, nonché degli amici meno informati di te che si gonfiano nel vantarsi delle loro fotocamere, ti sei convinto che più "megapixel" ha una macchina fotografica, più la qualità delle tue foto aumenterà. Può essere vero, ma solo in parte e solo per determinate macchine fotografiche. Vediamo perché. 

La prima cosa che devi sapere è che a seconda del tipo di fotocamera in tuo possesso o che desideri acquistare, avrai un sensore di tipo diverso. La differenza che ci interessa di più è la dimensione del sensore. 

Sarebbe inutile prendere in considerazione tutti i tipi di sensore, ne vengono progettati e prodotti sempre di nuovi e dalle dimensioni più disparate. Ti parlerò solo dei più comuni.


Le compatte più diffuse hanno un sensore che misura 5,76 mm per 4,29 mm. Talvolta trovi questo tipo di sensore anche sulle Bridge, di cui ti ho parlato in precedenza parlando dei vari tipi di macchine fotografiche. Questo sensore riproduce il formato delle televisioni 4:3 (leggi quattro terzi), per capirci, le vecchie tv a schermo quasi quadrato. 

Le EVIL montano sensori di circa tre volte più grandi rispetto a quelli delle compatte. Alcune case produttrici arrivano addirittura a montare un sensore del tutto simile a quello di alcune reflex.

Stiamo parlando delle  reflex più diffuse, quelle di fascia  bassa, fino alle medio-alte. Il sensore montato su queste macchine è definito APS-C o Advanced Photo System tipo-C, dove C sta per Classic. Questo formato di sensore ha dimensioni di circa 15 mm. per 22 mm., con piccole differenze tra le case produttrici più note. Riproduce il formato di un tipo di pellicola conosciuta come 110 o appunto APS-C.

Degno di nota anche l'APS-H o Advanced Photo System tipo-H, dove H sta per High definition. Come dimensioni è una via di mezzo fra APS-C e il Full Frame.

Nelle reflex di fascia alta, per intenderci quelle usate normalmente dai professionisti, trovi il sensore Full frame o pieno formato. Le sue dimensioni sono legate a quella della pellicola 135, riproducendone misure e formato: 24 mm x 36 mm.

Ti sarà utile sapere, a livello informativo, che in campo professionale si usa anche il medio formato, ad esempio il 6x6 (centimetri e non millimetri), che arriva a misurare ben 56 mm x 56 mm., ma anche qui le diverse case produttrici ne usano di misure diverse, riproducendo le dimensioni delle pellicole più grandi ed i formati quadrati o rettangolari di queste. 


La superficie dei sensori è composta da una serie di "recettori", disposti uno vicino all'altro, un pò come un nido d'ape, con le cellette ben ordinate nello spazio a disposizione. Questi hanno il compito di catturare la luce e di trasmetterla sotto forma di un impulso elettrico al processore della macchina  fotografica.

Dal numero di questi piccoli punti dipende la quantità di questi tanto urlati "MEGAPIXEL". Come ho iniziato a spiegarti nel post relativo alle sensibilità ISO,  ad alti ISO hai un rumore maggiore nei sensori di piccolo formato e minore in quelli di formato più grande. 

Questo succede perché lo stesso numero di pixel deve essere compattato su una superficie minore, riducendo la qualità della fotografia. E' un pò come infilare venti camicie in un cassetto che ne può contenere solo dieci. Alla fine vengono fuori tutte stropicciate.

Se metti a confronto una compatta e una reflex che abbiano entrambe la stessa risoluzione (se sei affezionato al termine, leggi "megapixel"), vedrai che ci sarà una grande differenza di qualità sia nelle foto scattate in condizioni di luce normale ma, soprattutto, quando scatti con poca luce.

Dunque, se vuoi ottenere foto migliori di quelle che fai con la tua compatta, al prossimo acquisto, prima di pensare ai "megapixel", che adesso potrai chiamare risoluzione, dai un occhio alle dimensioni del sensore. In questo campo le dimensioni contano! 

Altra cosa importante da sottolineare, è che la qualità delle tue foto dipende prima di tutto dal tipo di lenti dell'obiettivo e non dal numero di "megapixel" del sensore. 

A parità di sensore e di risoluzione, lenti di buona fattura restituiscono immagini migliori di lenti prodotte da marche sconosciute come la "Fondi di Bottiglia Corporation". Da ciò puoi capire come ci siano tanti fattori che influenzano la qualità delle tue foto prima della quantità di "megapixel" del sensore. 

Un piccolo tributo all'ormai scomparso e compianto Ponte Gioeni - Catania, 2013.
Adesso ti farò fare un salto indietro, tornando a riprendere il discorso sugli obiettivi. Più precisamente quando ti ho fatto un avvertimento:
Attenzione però! Tutte queste informazioni sono valide solo nel caso in cui stiamo adoperando una reflex analogica con pellicola da 35 mm, o un sensore Full-Frame (pieno formato) per le reflex digitali.

La forma delle lenti è circolare, quindi la luce che passa attraverso queste, formerà sul piano focale un immagine tonda, come nella foto sopra. Ti ho spiegato che il piano focale di una macchina fotografica corrisponde alla sua parte fotosensibile, può essere un sensore, come il fotogramma di una pellicola.

La parte sensibile è di forma rettangolare, quindi tutta la parte di immagine proveniente dall'obiettivo, che ricade al di fuori della parte fotosensibile non "impressionerà" nulla. Nell'esempio sopra ho infatti velato ciò che il tuo obiettivo vede, ma che non viene registrato. Solo la parte di immagine che ricade nel rettangolo verrà impressionata, diventando la tua foto. 

Nell'esempio sopra ho messo un rettangolo verde che raccoglie gran parte dell'immagine prodotta dalle lenti dell'obiettivo. Le dimensioni di questo rettangolo sono di 24 mm per 36 mm, con lievi differenze a seconda delle case produttrici. Questo sensore viene definito Full frame o pieno formato e come hai visto ha le dimensioni d una pellicola 135.

Il rettangolo blu al centro rappresenta le dimensioni di un sensore APS-C. Questo sensore, hai avuto modo di vedere prima, ha delle dimensioni inferiori rispetto al Full Frame. 

Ipotizza di poter fare lo stesso scatto con due macchine fotografiche diverse che montano lo stesso obiettivo con una focale di  24 mm. Una macchina ha il sensore Full Frame e l'altra un APS-C. A parità di distanza, stampando le due foto alla stessa dimensione, avrai l'impressione di ottenere una sorta di ingrandimento. Guarda l'esempio in basso per capire meglio cosa voglio dire.


 Alla stessa dimensione di stampa la focale del sensore APS-C appare 1,5 volte più grande. Quindi, pur avendo montato un obiettivo da 24 mm per Full Frame, il sensore rileverà soltanto un ritaglio più piccolo equivalente ad una inquadratura con un obiettivo da 35 mm circa. 

Il sensore APS-C penalizza un pò le ottiche grandangolari per Full frame, visto che tende ad ingrandire, ma avvantaggia i teleobiettivi di questa stessa categoria. Se possiedi un obiettivo 70 - 300 mm col sensore APS-C è come avere all'incirca un 105 - 450 mm.


Danilo Castro





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1 commento:

  1. Articolo preziosissimo, puntuale e approfondito. Grazie

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