lunedì 28 aprile 2014

Corso di fotografia on line gratis. Come fare foto migliori: Gli Obiettivi (parte1)

     In questo articolo introdurrò gli obiettivi, vedremo in cosa si differenziano e inizieremo a capirne il funzionamento. Come fatto fino ad ora cercherò di essere poco tecnico rivolgendomi a chi si avvicina alla fotografia per la prima volta. Per farmi capire userò immagini, schemi ed esempi in modo da rendere tutto più semplice e comprensibile. Pronto? Iniziamo!

     

     Puoi immaginare gli obiettivi come dei contenitori che raggruppano una serie di lenti con dei meccanismi relativi al fuoco, al diaframma e alla stabilizzazione. Nei prossimi appunti approfondiremo maggiormente il funzionamento di questi meccanismi, al momento ti basta sapere che il meccanismo del fuoco fa spostare le lenti avanti e indietro all'interno dell'obiettivo fino a rendere l'immagine inquadrata visibile e nitida. 

     Il meccanismo relativo al diaframma invece ti permette di decidere quanta luce far entrare nel obiettivo, regolando così la "luminosità" dell'immagine. Questi meccanismi possono essere comandati manualmente attraverso delle ghiere o elettricamente con l'impiego di piccoli motorini alloggiati all'interno dell'obiettivo stesso.

    Gli obiettivi vengono agganciati alla macchina fotografica per mezzo di speciali attacchi detti a "baionetta" che permettono di sostituirli rapidamente. Ogni casa produttrice ha un attacco diverso dalle altre, quindi non potremo utilizzare ad esempio obiettivi Canon su fotocamere Nikon o Pentax, anche se, ad onor del vero, esistono degli adattatori che ci permettono di fare gli accoppiamenti più strani di questo mondo.

Anello adattatore

    Gli obiettivi vengono distinti in tre categorie fondamentali:
  • normali
  • grandangoli o ottiche corte
  • teleobiettivi o ottiche lunghe.
    Come facciamo a capire a quale categoria appartiene l'obiettivo che montiamo? Attraverso la lunghezza focale che è scritta sull'obiettivo stesso ed è espressa in millimetri. La lunghezza focale corrisponde alla distanza tra il sensore (o pellicola) ed il centro della lente dell'obiettivo con il fuoco impostato all'infinito.

Lunghezza focale
    Tranquillo, eviteremo di entrare troppo nel tecnico dispensando formule matematiche solo per far vedere che sono bravo, abbiamo detto che questa serie di appunti non si rivolgono a professionisti del settore o a chi ambisce diventarlo, ma bensì, serviranno al Ragionier Filini, (cit.) che in vacanza vuole ottenere ottimi scatti per mostrarli agli amici al rientro dalle ferie. 

     Se hai voglia di approfondire l'argomento sorbendoti un po di formule relative all'Ottica, intesa come branca della fisica, puoi sempre avere maggiori soddisfazioni contattandomi in privato.

     Più semplicemente potremo dire che obiettivi che hanno una lunghezza focale compresa fra 40 mm e 50 mm vengono definiti Normali, sotto 40 mm sono considerati Grandangoli, mentre vengono definiti Teleobiettivi tutti quelli che hanno lunghezze focali grosso modo superiori a 50 mm.

     Ma in sostanza che differenze ci sono tra queste tre categorie? Vediamo le loro attitudini e come sfruttarle al meglio partendo dagli obiettivi compresi fra i 40 ed i 50 mm, che abbiamo definito Normali.

      Gli obiettivi di questo tipo sono quelli che ci restituiscono un immagine molto simile a quella del campo visivo umano, le deformazioni dovute alle lenti sono talmente trascurabili da rendere molto naturali alla nostra vista ritratti o panorami.

     Sono degli obiettivi molto versatili, potendo mettere a fuoco il soggetto da brevi distanze (circa 40 cm) e, se hai voglia di avvicinarti e spostarti dal soggetto, ti permettono di raccogliere immagini di particolari o discreti panorami che contornano il soggetto stesso.

Figura 1:  soggetto inquadrato ad una distanza di 2 m con un obiettivo 50 mm
     Il Grandangolo, se ad esempio possiedi già un obiettivo normale come un 50 mm, è uno degli obiettivi su cui dovresti puntare. Come dice il nome stesso ha un un angolo di "campo visivo" molto largo, ad esempio, a parità di distanza dal soggetto,  con un 24 mm si riesce ad inquadrare circa il doppio di ciò che puoi inquadrare col 50 mm. Molto indicato se ami le foto dei panorami o se volessi sperimentare un po!
Figura 2:  soggetto inquadrato ad una distanza di 2 m con un obiettivo 24 mm
     Difficilmente otterrai foto mosse o sfocate,  quando parleremo di mosso e di profondità di campo capirai perché. Ti permette di mettere a fuoco il soggetto a distanze brevissime, ma questa cosa va attenzionata. Per la sfericità delle sue lenti, tende a deformare l'immagine soprattutto verso i margini.

     Le immagini restituite da questi obiettivi tendono ad essere poco naturali. Oltre alla sfericità, fanno apparire gli ambienti fotografati più grandi di quanto non lo siano realmente. Se lo utilizzi in un ritratto ambientato, il nostro soggetto sembra completamente immerso nel paesaggio e tutti gli elementi rimangono distanti e ben distinti fra di loro. 

     Se metti a confronto la figura 1 con la figura 2, potrai notare quanto appena detto, il grandangolo rispetto al normale tende ad "amplificare" le distanze. Lo spazio che vedi fra la porta è il triciclo, sembra molto più ampio nella foto scattata col 24 mm, anziché quella che si può apprezzare nello scatto fatto col 50 mm.

     A questa categoria appartengono i Fish-Eye che possiamo definire dei super grandangoli. Stiamo parlando di lunghezze focali come 14 mm o 16 mm dove, potendo abbracciare un angolo di circa 180°, le deformazioni sono pesanti, ma mai come le distorsioni estreme di obiettivi da 10 mm o addirittura 8 mm. 

   Passiamo alle focali lunghe, più conosciute come teleobiettivi che comprendono:
  • Medio-tele fino a 70-80 mm
  • Tele da 80 mm fino ai 200 mm
  • Super-tele oltre i 300 mm ma si va tranquillamente anche molto oltre!  
Figura 3:  soggetto inquadrato ad una distanza di 2 m con teleobiettivi da 70 mm, 100 mm e 400 mm
      Insieme al 50 mm ed al 24 mm di cui sopra, un bel 100 mm o un 135 mm completano il corredo fotografico del perfetto fotoamatore pronto ad ogni genere di scatto.

     Il 100 mm, a parità di distanza dal soggetto,  ha una visuale dimezzata rispetto al 50 mm. I teleobiettivi sono spesso impiegati per le loro proprietà di "ingrandimento". Utilissimi in situazioni in cui non puoi avvicinare il soggetto, per ragioni di inaccessibilità o di pericolo. Ma anche nei casi in cui non vuoi avvicinarti, come nel caso di soggetti molto timidi che si imbarazzerebbero per la presenza del fotografo troppo ravvicinata o di riprese che fallirebbero miseramente se ti avvicinassi troppo, basti pensare alle fotografie naturalistiche di animali selvatici.
Figura 4:  soggetto inquadrato ad una distanza di 2 m con un obiettivo 100 mm
     Non danno problemi di distorsione come i grandangoli, infatti sono molto usati per i ritratti. Ti permettono di isolare il soggetto dallo sfondo, che viene sfocato (impareremo anche a gestire questa proprietà) per via della bassa profondità di campo. Sono obiettivi poco luminosi, a meno che tu non sia disposto a sborsare un bel pò di soldini per l'acquisto di quelli professionali di qualità migliore. La distanza minima di messa a fuoco di questi obiettivi è molto ampia, di solito oltre 1,5 m.
     
     Altra grave pecca di questi obiettivi sta nel mosso che è sempre in agguato. Per evitarlo dovrai fornirti di un trepiedi o, se preferisci, cavalletto e usare tempi di scatto molto veloci. Per ovviare a questo problema i prodotti migliori dispongono di meccanismi di stabilizzazione che tendono ad attenuare il fenomeno. 

     Un piccolo trucco, al momento è solo un anticipazione visto che non abbiamo parlato di "tempi di posa", usando un teleobiettivo da 100 mm dovresti scattare con un tempo di almeno 1/200 di secondo per poter fotografare a mano libera. Quindi basta sapere la focale del tele, raddoppiarne il valore e otterrai il tempo di sosa minimo da usare. 
  • 100 mm = 1/200 di sec.
  • 200 mm = 1/400 di sec.
  • 300 mm = 1/600 di sec
  • ecc.
     Abbiamo detto che gli obiettivi appartenenti a questa categoria non deformano l'immagine, ma anche loro non restituiscono un immagine reale come i Normali. Tendono ad appiattire le distanze facendo sembrare tutto sullo stesso piano. Vuoi un esempio?

     Hai mai visto in TV quei documentari dove c'è un tipo figo a schermo che parla del leone che sembra leccarsi la zampa proprio accanto a lui? Bene, in realtà il Piero Angela incrociato con Rambo è distante diverse centinaia di metri dal leone intento nella sua manicure, è solo un effetto ottico ottenuto dall'esperto "TELE-CINE OPERATORE", più conosciuto come "CAMERAMAN", che sa come sfruttare le ottiche in dotazione! 
  
     Se metti a confronto la figura 1 con la figura 4, potrai notare quanto appiattisca tutto. Lo spazio che vedi fra la porta è il triciclo, sembra molto ridotto nella foto scattata col 100 mm, rispetto a quella che si può apprezzare in nella foto scattata col 50 mm. 

     Se confronti gli esempi in figura 3, scattati rispettivamente con obiettivi da 70 mm, 100 mm e 400 mm, vedrai quanto la distanza fra la porta ed il triciclo si appiattisca sempre di più.

     Inoltre, tutte le categorie menzionate, sono disponibili anche in versione Macro. Questi ultimi, che sono dedicati alla ripresa di soggetti molto piccoli, come insetti o particolari costruttivi, sono obiettivi che ti permettono di mettere a fuoco da distanze molto ravvicinate a differenza delle ottiche fino ad ora descritte che difficilmente possono scendere sotto i 30 cm.
 
Esempio di Macro fotografia.
     Dulcis in fundo, rimangono gli Zoom. Sono obiettivi molto versatili. Le lenti al loro interno possono essere avvicinate o allontanate dal piano focale, che sia esso il sensore o la pellicola, facendoci ottenere diverse focali.

     Sul corpo degli zoom troviamo indicata la dicitura relativa alla lunghezza delle focali, che possono raggiungere da un minimo a un massimo, esempio 16-35 mm, oppure 70-200 mm. Se non hai grosse pretese, portandoti dietro due zoom come quelli dell'esempio, potrai evitare di cambiare troppo spesso l'obiettivo, ottenendo risultati di tutto rispetto.

    Attenzione però! Tutte queste informazioni sono valide solo nel caso in cui stiamo adoperando una reflex analogica con pellicola da 35 mm, o un sensore Full-Frame (pieno formato) per le reflex digitali. I diversi tipi di fotocamere di cui abbiamo parlato in Quale macchina fotografica scegliere? (parte1) e in  Quale macchina fotografica scegliere? (parte2), montano sensori di formato diverso e a distanze diverse dal obiettivo quindi anche le focali saranno diverse. Questo avrai comunque modo di vederlo nell'articolo relativo ai diversi formati di sensore.
     
     Ma non mettiamo troppa carne al fuoco! Aspetta di arrivare al prossimo appuntamento dove approfondiremo maggiormente l'argomento obiettivi parlando della loro applicazione sul campo.
 
Danilo Castro

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Danilo Castro





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2 commenti:

  1. Grazie! Molto interessante... ma per chi ha solo una compatta e vorrebbe, come dici tu, fare foto migliori?

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    1. Solo un po di pazienza, nei prossimi articoli vedremo come queste stesse informazioni si possano applicare a tutte le categorie di fotocamere! Al momento mi interessa che i concetti fin qui trattati siano chiari. Se ci fossero dubbi non avere problemi a chiedere.

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